Museo Brigata Lys

Valle d'Aosta | Perloz (AO)

Il luogo e le vicende

La Resistenza in Valle d’Aosta fu composta prevalentemente da gruppi locali che si costituirono accanto alle bande legate ai partiti antifascisti nazionali, in particolare alla Brigata “Giustizia e Libertà”, che faceva riferimento al Partito d’Azione, e alla Brigata Garibaldi, molto attiva in Bassa Valle e nel Biellese, legata al Partito Comunista. L’obiettivo politico della lotta di Liberazione valdostana, infatti, non si limitava all’abbattimento del fascismo o alla cacciata dei nazisti, ma mirava anche a restituire ai valdostani forme di autogoverno e di autodeterminazione, ponendo le basi per l’autonomia della Valle d’Aosta. A ridosso dell’armistizio dell’8 settembre 1943, a Perloz si costituì, per iniziativa del sergente maggiore Bono Badéry, la III Brigata Lys, formazione autonoma che raccolse oltre duecento giovani della vallata. Accantonati in alta montagna negli alpeggi e nei casolari, i tre distaccamenti Isonzo (al Mont-Rot, comandato da Bono Badéry), Cappellin (al Pessé, comandato da Natale Crétaz e in seguito da Paul Juglair), Matteotti (sull’altro fianco della Valle del Lys, al Vers-Vert, comandato da Mario Zancanella) si batterono in queste zone per venti mesi fino alla Liberazione. I partigiani misero a segno diversi attacchi mirati al recupero di materiale, azioni di sabotaggio a danno di installazioni idroelettriche, telefoniche e alle vie di comunicazione; il tutto con l’obiettivo di ostacolare le truppe naziste e fasciste acquartierate nel fondovalle. Sovente, queste azioni suscitarono crude rappresaglie: fucilazioni, arresti, deportazioni in campi di sterminio nazisti, e l’incendio di interi villaggi. Tra questi anche Perloz e il suo territorio – composto da 67 villaggi e case sparse abitati da circa 800 persone –, che fu colpito in più occasioni con devastazioni, ruberie e saccheggi: a Plan-de-Brun il 4 marzo 1944, a Tour d’Héréraz il 5 marzo, a Cornaley e Mont-Rot il 28 maggio 1944; a Chamioux, Marine, e Perloz capoluogo dal 30 giugno al 1º luglio 1944; e ancora a Perloz dal 17 al 24 marzo 1945. Da 1994 il Comune di Perloz è titolare di Medaglia di Bronzo al valor militare.
Lo spazio museale ha sede in un’antica abitazione risalente al XV secolo che fu acquistata nel 1953 da alcuni partigiani della III Brigata Lys. Anche questo edificio era stato danneggiato dall’incendio del paese del 1° luglio 1944ad opera di nazisti e fascisti, perciò, dopo l’acquisto, i partigiani si occuparono di restaurarlo completamente. Nel 1995 la Casa Brigata Lys venne donata al Comune di Perloz che si impegnò a realizzare un museo e uno spazio di documentazione. L’allestimento, curato dall’architetta Maria Cristina Ronc con la collaborazione scientifica dell’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d’Aosta, è stato inaugurato il 25 aprile 2008, nell’ambito del progetto INTERREG “Mémoire des Alpes-Chemins de la Liberté”, realizzato in collaborazione tra Italia, Francia e Svizzera. Il museo è disposto su tre stretti livelli, con un seminterrato ricavato dalla roccia. Al secondo piano, sulla soglia della sala principale, i visitatori sono accolti da un messaggio che invita a mantenere vivo il ricordo di quello che è stato senza alimentare sentimenti di odio o vendetta: «Ni haine ni oubli» (né odiare né dimenticare). Nelle diverse sale viene proposto un itinerario nella vita quotidiana dei partigiani, della quale sono opportunamente ricostruiti gli ambienti ‒ dalle cantine e dalla scuola di villaggio sino agli interni delle baite di montagna ‒ ed esposti gli oggetti più caratteristici. Della lotta resistenziale nelle vallate alpine sono dunque esposti alcuni materiali come documenti della Brigata, tesserini, fotografie, stampe, vestiti, uniformi, strumenti e armi di guerra, cartine geografiche d’epoca, apparecchiature, utensili, arredamento, strumenti musicali e quanto altro di significativo e di testimonianza conservato dai partigiani e dalla comunità. Al primo piano trovano posto la biblioteca, l’archivio e una piccola sala dedicata alle Scuole di villaggio di montagna (ricostruita con i banchi in legno) e alla raccolta di materiale didattico che fa da centro di documentazione. Nei paraggi soprastanti il villaggio capoluogo, lungo la strada che porta a Marine, si incontra l’insediamento “Aurora la Cloche du Partisan” (la campana del Partigiano) inaugurato il 25 aprile 2002: tutte le mattine, alle 9,15, i rintocchi della grande campana intendono ricordare l’impegno dei partigiani di Perloz. La Campana — la Cloche – è denominata Aurora in onore e ricordo di Aurora Vuillerminaz «Lola», partigiana del Comando Zona di Cogne, Banda Arturo Verraz, fucilata dai militi fascisti della IX settembre il 16 ottobre 1944 a Villeneuve (Valle d’Aosta), insieme a quattro compagni (di cui uno miracolosamente sopravvissuto). Inoltre, sistemato nel corso del 2008, il Sentiero della Libertà attraversa il territorio di Perloz da Plan-de-Brun (506 m) a Perloz capoluogo (663 m) e fino a Marine (824 m), in un percorso che, tramite targhe commemorative, racconta la Resistenza e la solidarietà degli abitanti del villaggio. Il percorso, di circa un’ora, si snoda nella natura tipica del luogo ricca di castagneti e di architetture rurali.
Comune di Perloz