Ca' Cornio

Emilia Romagna | Modigliana (FC)

Il luogo e le vicende

Durante la lotta di liberazione in questi luoghi operò una delle più famose bande partigiane romagnole: la banda Corbari. Sirio Corbari, nome di battaglia Silvio, era già conosciuto nel Forlivese prima della lotta di Liberazione per la sua attività calcistica. Nel 1943, chiamato alle armi, venne arruolato nel I Reggimento Pontieri e, al momento dell’armistizio si trovava a casa in licenza. Visto l’evolversi degli eventi, scelse di dedicarsi all’attività clandestina. Accusato dell’uccisione di un fascista si rifugiò in montagna dove, insieme ad altri giovani, creò la banda poi nota come banda Corbari: un gruppo partigiano indipendente di circa una cinquantina di uomini, della quale divenne il comandante con il nome di battaglia Silvio. La sua figura divenne presto leggendaria soprattutto perché oltre a eclatanti attività militari ‒ come l’assalto al presidio militare di Tredozio e la liberazione del paese per 10 giorni o l’uccisione del Console della Milizia fascista a Predappio ‒, ideò divertenti beffe a danno dei militi fascisti. Per undici mesi la sua banda si mosse tra i territori delle province di Ravenna e Forlì, effettuando numerosi attacchi ed imboscate ai danni delle forze occupanti, che gli valsero la stima (e l’aiuto) della popolazione locale. Il 15 agosto del 1944 la banda si trasferì sul Monte Levane per aspettare un aviolancio. La mattina del 17 agosto, a seguito della denuncia di un ex componente della banda, Silvio Corbari e parte della sua banda vennero sorpresi dai fascisti a Cà Cornio, nei pressi di Modigliana. Circondati da ingenti forze, essi vennero presto sopraffatti: Iris Versari ‒ la compagna di Corbari ‒ ferita ad una gamba, preferì suicidarsi davanti ai fascisti; Corbari e Antonio Casadei vennero catturati e impiccati a Castrocaro. I loro corpi vennero successivamente esposti per alcuni giorni a Forlì, in piazza Saffi. La banda continuò la sua attività sino al novembre 1944 al comando del fratello di Silvio, Romeo Corbari. Tutti i componenti del gruppo furono poi insigniti della medaglia d’oro al valore militare alla memoria.

Il casolare di Ca’ Cornio è situato nell’Appennino forlivese tra Modigliana e Tredozio, in un luogo che per le sue caratteristiche, è visitabile solo in alcuni periodi dell’anno e raggiungibile solo a piedi. In questo luogo, il 18 agosto 1944 furono catturati il leggendario partigiano Silvio Corbari, Iris Versari, Claudio Casadei e Arturo Spazzoli. Le vicende della banda Corbari e, più in generale, gli avvenimenti legati alla Resistenza in Romagna sono ricordati da una mostra di immagini e documenti in sette pannelli allestita all’interno del casolare. Davanti alla casa, c’è ora uno spazio libero che all’epoca della Seconda guerra mondiale era occupato dall’aia e da Ca’ Cornio di Sopra, l’altro casolare posto di fronte, di cui ora si notano pochi ruderi. Sulla facciata, una lapide dell’Associazione mazziniana ricorda i caduti del 18 agosto 1944 e onora “la memoria di tutti i martiri della Resistenza italiana”. La casa, di proprietà della provincia di Forlì-Cesena, è gestita dall’Agesci (Associazione Scout Cattolici Italiani) di Modigliana ed è meta di molte uscite di gruppi scout e di scolaresche. Nei locali che un tempo ospitavano la stalla del casolare è stata realizzata una sala di documentazione attrezzata per ospitare, in primavera ed estate, attività educative e didattiche.

Provincia di Forlì e Cesena