Stanza della Memoria

Toscana | Grosseto (GR)

Il luogo e le vicende

Nel periodo compreso tra il 1943 e il 1944 nella provincia di Grosseto si formarono diverse formazioni partigiane, favorite senza dubbio dalla presenza numerosa di operai e minatori delle Colline Metallifere e dell’Amiata. Nel 1943, fu costituito il Comitato di Liberazione Nazionale che, pur cercando di svolgere un ruolo di coordinamento provinciale, si concentrò soprattutto sulla creazione di bande partigiane nell’area circostante la città. A causa dei numerosi bombardamenti, infatti, Grosseto si ritrovò quasi completamente sfollata: gli uffici amministrativi furono dislocati in località dei dintorni, in particolare a Paganico, sede del comando militare della Gnr e della federazione fascista. La formazione partigiana che operò a Grosseto fu la Brigata Garibaldi “Vittorio Alunno” che combatté a fianco delle più numerose formazioni massetane e quelle presenti nel sud della provincia, nel Mancianese. Nel giugno 1944, dopo la liberazione di Roma e l’avanzamento dell’armata anglo-americana, le truppe tedesche ripiegarono verso la “linea gotica” distruggendo quanto più era possibile, commettendo stragi ed eccidi nell’intera regione (come dimostrano i rastrellamenti di Manciano, Roccalbegna, Niccioleta Compagnatico e Roccastrada). Grosseto fu liberata il 15 giugno 1944. Dopo un lungo e aspro combattimento tra tedeschi e i partigiani della formazione Alunno che, in serata, issarono una bandiera bianca per segnalare alle truppe alleate che la città era stata sgomberata dai soldati occupanti.

La Stanza della memoria è uno spazio di riflessione ricavato in una parte del complesso colonico in cui ha sede anche l’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea. Inaugurata il 28 gennaio 2002 in occasione delle celebrazioni per la Giornata della Memoria, la Stanza rientra nell’ambito del programma istituito con la legge regionale 59/99 Per salvare la memoria delle stragi nazifasciste in Toscana, progetto che, oltre attività di ricerca e di conservazione, prevede attività di divulgazione tra cui l’idea di allestire una stanza della memoria in ogni provincia. Il progetto regionale nasce dalla necessità di sedimentare la memoria degli eccidi che sono avvenuti in Toscana, memoria non condivisa che, sia per ragioni politiche sia per ritardi giudiziari e per il ritardo di ricerche e studi storici, ha assunto talvolta anche caratteri antipartigiani.

Nella Stanza della memoria di Grosseto è esposta la mostra permanente sulle Stragi nazifasciste nella provincia di Grosseto, curata da Luciana Rocchi. Si tratta di 10 pannelli su cui sono riprodotti documenti, testi e immaginiche ripercorrono la lunga scia di uccisioni che attraversarono i mesi della RSI nel territorio grossetano, fino alle stragi nella fase di ritirata dell’esercito tedesco, nella tarda primavera del 1944. Tra le più gravi, la strage dei Martiri d’Istia, 11 renitenti alla leva vittime della violenza fascista il 22 marzo 1944 e l’uccisione degli 83 minatori della miniera di Niccioleta, avvenuta il 13 e 14 giugno, tra Niccioleta e Castenuovo Val di Cecina.

  In Autoda Milano percorrere l’autostrada del Sole e proseguire fino alle indicazioni per La Spezia, quindi imboccare l’autostrada della Cisa. Proseguire in direzione Livorno fino al Casello di Rosignano. Usciti dall’autostrada seguire la S.S. Aurelia in direzione Roma e uscire a Grosseto; da Torino: prendere l’autostrada A6 in direzione Alessandria, quindi imboccare l’A21 in direzione Genova e proseguire per Livorno; da Firenze: percorrere la superstrada Firenze-Siena e proseguire sulla E78 in direzione Grosseto; da Roma autostrada A12 in direzione Civitavecchia, poi la S.S. Aurelia in direzione Grosseto.
  In treno:  la linea tirrenica da Roma e Pisa; Linea Torino/Roma, stazioneGrosseto; dalla stazione dei treni proseguire in autobus
Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea