Basilicata | Aliano (MT)
- deportazione e internamento
Il luogo e le vicende
Aliano è un comune di collina di poco più di 1000 abitanti in provincia di Matera e dista 94 km da Matera e 83 km da Potenza. Fu in questo paese che l’artista, scrittore e uomo politico Carlo Levi (Torino 1902-Roma 1975) fu confinato per alcuni mesi tra il 1935 e il 1936. Nato in un’agiata famiglia ebraica della borghesia torinese, Carlo Levi si laureò in medicina ma non esercitò mai la professione di medico, preferendo la pittura e il giornalismo. Nel 1931 aderì al movimento antifascista “Giustizia e libertà”, fondato da Carlo Rosselli e tre anni dopo fu arrestato per sospetta attività antifascista. Il 15 maggio fu arrestato per la seconda volta e condannato al confino nel paese lucano di Grassano; successivamente fu trasferito nel piccolo centro di Aliano. Nel 1936 il regime fascista, sull’onda dell’entusiasmo per la conquista etiopica, gli concesse la grazia, e Levi si trasferì per alcuni anni in Francia, dove continuò la sua attività politica. Rientrato in Italia, nel 1943 aderì al Partito d’azione e diresse, insieme ad altri azionisti, “La Nazione del Popolo”, organo del Comitato di Liberazione della Toscana. Alla fine della guerra si trasferì a Roma per dirigere “L’Italia Libera”. Come giornalista e scrittore, non meno che come pittore di scuola realista, fu sempre legato alle tematiche meridionaliste e sociali in genere. Nel 1968 e nel 1972, in risposta all’appello di Ferruccio Parri “per l’unità delle sinistre”, fu eletto senatore indipendente nelle liste del Partito comunista. Fu anche presidente della Federazione italiana lavoratori emigranti e famiglie. Tornò più volte ad Aliano – diventata una sorta di patria ideale – e volle esservi sepolto per mantenere la promessa di tornare fatta agli abitanti lasciando il paese. L’esperienza del confino, che rappresentò per Levi l’occasione di entrare in contatto con i territori e le popolazioni di un Meridione interno, rurale e arcaico, fu narrata dallo scrittore alcuni anni dopo nel volume che sarebbe divenuto un capolavoro della letteratura mondiale, Cristo si è fermato a Eboli (nel racconto, il paese viene chiamato Gagliano imitando la pronuncia locale). Nel 1979 dal libro è stato tratto un omonimo film di Francesco Rosi, nel quale il personaggio di Levi è magistralmente interpretato da Gian Maria Volontè.
Il complesso memoriale di Carlo Levi ad Aliano è articolato in quattro luoghi: la casa-museo, il museo della civiltà contadina, la pinacoteca e la tomba dello scrittore. La casa-museo del confino di Carlo Levi è il cuore del parco letterario a lui dedicato. Il parco, attivo dal 1998, comprende tutto il paese di Aliano e in generale i luoghi narrati da Levi in Cristo si è fermato a Eboli, nonché la tomba dello scrittore, che scelse di essere sepolto ad Aliano.
A proposito della casa in cui visse, Carlo Levi ha scritto: «La casa era modesta, costruita in modo economico e non bella, perché non aveva carattere, non era signorile né contadina… l’alloggio era quasi vuoto… E soprattutto era una casa, un luogo, dove avrei potuto restare solo e lavorare. Contento della nuova solitudine, stavo sdraiato sulla mia terrazza e guardavo l’ombra delle nuvole muoversi sulle creste lontane, come una nave sul mare… Uscivo spesso nelle belle giornate, a dipingere: ma lavoravo soprattutto in casa nello studio e sulla terrazza… sulla mia terrazza il cielo era immenso, pieno di nubi mutevoli: mi pareva di essere sul tetto del mondo, o sulla tolda di una nave, ancorata su un mare pietrificato». Oggi, la casa è stata restaurata e lasciata vuota. Il museo si sviluppa grazie all’uso della tecnologia: un impianto multivisione, composto da diversi proiettori, proietta sulle pareti bianche immagini tratte dai documenti fotografici dell’epoca che raccontano la vita del paese e dell’area circostante. Alle fotografie si alternano ombre cinesi che riproducono i semplici oggetti dell’arredamento d’epoca, a partire dal cavalletto da pittura dello stesso Levi. Il percorso si sofferma sui momenti salienti del periodo trascorso da Levi ad Aliano, e termina sul terrazzo, da dove si domina la vallata che Levi osservò durante il confino e poi descrisse con queste parole: «Spalancai una porta-finestra, mi affacciai a un balcone, dalla pericolante ringhiera settecentesca di ferro e, venendo dall’ombra dell’interno, rimasi quasi accecato dall’improvviso biancore abbagliante. Sotto di me c’era il burrone; davanti, senza che nulla si frapponesse allo sguardo, l’infinita distesa delle argille aride, senza un segno di vita umana, ondulanti nel sole a perdita d’occhio, fin dove, lontanissime, parevano sciogliersi nel cielo bianco». Il Museo della Civiltà contadina ha sede in via Carlo Levi 12 ed è dedicato al principale messaggio culturale lanciato con il suo romanzo. È allestito nel frantoio sottostante la casa in cui abitava Levi, “il trappeto”. L’allestimento espone una cospicua raccolta di attrezzi relativi a diversi aspetti del lavoro contadino e, quasi seguendo la descrizione di Levi, ricostruisce l’arredamento della stanza unica delle abitazioni di Aliano. La pinacoteca Carlo Levi, che ha sede in Palazzo Defranchi, in Vicolo II Umberto I n. 13, espone 23 tele donate da Carlo Levi al Comune e le litografie realizzate per Aliano poco prima di morire: esse costituiscono quasi una silloge delle tematiche ispiratrici della sua pittura. Ad esse si accompagna una collezione fotografica che ripercorre tutta l’esistenza di Levi e documenta anche le iniziative fatte in sua memoria dopo la morte. All’ingresso del paese, che ha fatto del confinamento del noto antifascista nel suo territorio un tratto fortemente identitario, vi è un monumento a lui dedicato, mentre nel cimitero una semplice e disadorna tomba restaurata di recente si affaccia su uno strapiombo, un luogo dove Levi si recava spesso a dipingere.
- Via Plebiscito 33 - Aliano (MT)
- 0835 568529
- info@parcolevi.it
- parcolevi@tiscali.it
- www.parcolevi.it
- Moa- Museum of operation Savalanche, Eboli (Sa)
- Museo dello sbarco e Salerno capitale, Salerno
- C. Levi, Cristo si è fermato a Eboli, prima ed., Einaudi, Torino 1945.
- C. Levi, L'orologio, Torino, Einaudi, 1950.
- C. Levi, Coraggio dei miti. Scritti contemporanei. 1922-1974, De Donato, Bari 1975.
- C. Levi, Mezzogiorno, emigrazione, rinnovamento. Scritti e discorsi nel Senato e nella Filef, Federazione Italiana Lavoratori emigrati e famiglia, Roma 1975.
- Carlo Levi. Documenti del confino, 1935-1936, Archivio di stato di Matera 1984
- Carlo Levi al confino da Grassano ad Aliano, Matera, 1986
- Carlo Levi. Paesaggi lucani , dipinti del confino 1935-1936 ,[a cura di Michele Saponaro, testi di Salvatore Abita, Pia Vivarelli], Opera Arte & Arti, [Matera] 2001
- Giovanni Russo, Carlo Levi segreto, Dalai editore, Milano 2011
- Franco Contorbia e Maura Picciau, Levi Carlo, http://www.treccani.it/ enciclopedia/carlo-levi_(Dizionario-Biografico)/