Lanzo Torinese Centro di documentazione di storia contemporanea e della Resistenza Nicola Grosa

Piemonte | Lanzo Torinese (TO)

Il luogo e le vicende

Nelle valli di Lanzo le prime bande partigiane, di matrice operaia, si formarono subito dopo l’8 settembre 1943, composte da militari del disciolto esercito che si strinsero attorno a figure originarie e carismatiche della zona, per la maggior parte alpini, la cui ottima conoscenza del territorio costituì un punto di forza della lotta partigiana in queste zone. Accanto alle bande militari si costituirono poi i primi gruppi politici, nei quali spiccarono figure che pochi mesi prima erano state alla guida degli scioperi delle agitazioni torinesi, come Nicola Grosa, futuro commissario politico della II Divisione d’assalto Garibaldi prima e, in seguito, della III Zona. A partire dal gennaio 1944, le bande iniziarono a strutturarsi e ad organizzarsi sempre meglio, aumentando la propria consistenza anche per il gran numero di giovani renitenti alla leva fascista. rov Le notizie degli scioperi di marzo a Torino, poi, diedero ai partigiani l’impulso per organizzare comizi e azioni di propaganda nelle valli: vennero diffusi volantini − molti dei quali scritti in tedesco e rivolti ai soldati nemici − che invitavano allo sciopero e alla ribellione. Questo provocò una durissima reazione nazista che, per intrappolare ed annientare le bande nelle vallate, organizzò azioni a vasto raggio che si protrassero, tra sospensioni e riprese, fino ai primi di maggio. Di fronte ad attacchi così massicci, ai quali potevano opporre poca difesa per la scarsità di munizioni e mezzi, le formazioni partigiane furono costrette a rifugiarsi in baite e in grotte di alta montagna. E solo dopo la ritirata dei tedeschi dalle valli fu possibile la riorganizzazione con la successiva costituzione della II Divisione Garibaldi. Nel giugno, poi, anche nelle valli di Lanzo iniziarono le prime esperienze politico-amministrative libere, con la creazione di organi di governo popolare, le Giunte Popolari Comunali, che avevano il compito di affrontare e gestire i problemi della popolazione. Ma anche questo provocò una dura reazione tedesca fra agosto e settembre, che costrinse nuovamente i partigiani a ripiegare e a scendere in pianura, oppure a cercare scampo in Francia, oltre confine. Alla ricomposizione di quanto rimaneva del movimento partigiano durante l’autunno − nonostante le difficoltà derivanti dal proclama Alexander − corrispose l’intensificarsi della presenza fascista nelle valli: a Lanzo le truppe tedesche impegnate nei rastrellamenti furono sostituite da reparti fascisti della “Folgore”, e ripresero gli scontri con i “ribelli”.

I garibaldini intanto avevano stretto accordi per la fornitura di armi, viveri e vestiti con il Comando alleato di stanza in Francia e per mantenere stabili collegamenti fra il comando della II Divisione e quello americano attraverso i valichi alpini. Ma la ripresa delle azioni da parte della II Divisione provocò la reazione fascista: il rastrellamento invernale fu durissimo, e fu reso ancora più duro dalle rigide condizioni climatiche di quell’inverno che costrinsero molti uomini, stremati, a disperdersi o a consegnarsi ai fascisti. In primavera, però, le cose mutarono: il 7 aprile le valli di Lanzo, ormai unificate sotto il comando della III Zona, vennero presidiate in vista dell’imminente insurrezione, che alla fine del mese ebbe inizio proprio nei capoluoghi dove i presidi fascisti erano più forti, come a Lanzo, Viù e Ceres. Inoltre, dal 26 aprile molti maquis − i gruppi partigiani della Resistenza francese − scesero dal Col d’Arnas per dare manforte agli uomini della III Zona, accompagnati proprio dal commissario Nicola Grosa.

Il primo nucleo dell’attuale Centro di documentazione di storia contemporanea e della Resistenza nelle valli di Lanzo “Nicola Grosa” fu l’ufficio di corrispondenza di Lanzo Torinese, costituito nel 1975 dall’Istituto storico della Resistenza in Piemonte con la collaborazione di Ines Poggetto, partigiana nelle formazioni Garibaldi con compiti di collegamento e di rifornimento nelle valli di Lanzo. Lo scopo di quell’ufficio era di raccogliere documentazione sulla lotta di Liberazione nelle Valli, ma anche di promuovere studi e di favorire pubblicazioni, mostre e iniziative didattiche. Inaugurato il 24 aprile 1985 nei locali adiacenti alla chiesa di Santa Croce di Lanzo, il Centro di documentazione fu trasferito una prima volta nel 1995 e fu intitolato alla memoria di Nicola Grosa, figura di primo piano della Resistenza in Piemonte e poi dirigente dell’Anpi provinciale di Torino, che dopo la guerra si dedicò alla ricerca e alla riesumazione dei partigiani caduti durante la lotta di Liberazione. Nel 2007 fu infine trasferito nella sede attuale. Il centro di documentazione raccoglie fotografie, documenti, riviste e testimonianze locali riguardanti il periodo della lotta di Liberazione: con parte di questo materiale è stata allestita l’esposizione. Diversi pannelli ospitano prevalentemente immagini d’epoca o di partigiani della zona, tra cui lo stesso Nicola Grosa, e una grande cartografia che illustra le postazioni della Resistenza nelle Valli di Lanzo. Dal 2003, il Centro “Nicola Grosa” è stato inserito tra i “centri-rete” della provincia di Torino nell’ambito del progetto Interreg “La memoria della Alpi”, per la realizzazione di una rete transfrontaliera di musei che coinvolge Italia, Francia e Svizzera.

  In Auto: da Torino, uscita Venaria Reale della tangenziale, proseguire per 30 km fino a Lanzo.
  In treno: linea Torino-Ceres, stazione di Lanzo.
Comune di Lanzo Torinese