Val Pellice Ecomuseo della Resistenza della Val Pellice

Piemonte | Bricherasio (TO)

Il luogo e le vicende

Dopo la costituzione in Val Pellice dei primi gruppi partigiani, in particolare a Bagnau, nel dicembre 1943 un primo rastrellamento tedesco spinse molti di loro a cercare rifugio nelle valli circostanti e ciò diede origine ad una prima suddivisione del territorio tra le diverse formazioni. I gruppi vicini al Partito d’Azione si stabilirono nell’alta Val Pellice e in Valle Angrogna (di cui una parte a metà gennaio si trasferì in Val Germanasca), mentre le formazioni garibaldine si portarono in Val Luserna. Nel giugno 1944 le forze partigiane aumentarono considerevolmente il proprio numero e la propria organizzazione, giungendo anche a stampare ‒ prima sui monti e poi a Torre Pellice presso la tipografia “Alpina”‒ un foglio clandestino, “Il Pioniere”. Il controllo partigiano del territorio durò fino ai primi giorni di agosto, quando un imponente rastrellamento tedesco che costrinse le brigate a spostare i propri obiettivi verso la pianura, anche per evitare rappresaglie contro la popolazione civile. Nell’autunno, dunque, la maggior parte dei distaccamenti si trasferì in pianura, mentre in Valle rimasero poche squadre di Giustizia e Libertà, dislocate tra Torre Pellice, Bobbio e in Val d’Angrogna e i garibaldini della 105a in Val Luserna. Nei primi mesi del nuovo anno si costituì la V Divisione alpina “Sergio Toja”, composta da quattro Brigate, e il Gruppo Operativo Mobile, costituito principalmente da abitanti della Val Pellice, che in marzo confluirono nel Corpo Volontari della Libertà, entrando a far parte della IV Zona operativa del Piemonte, che si estendeva dalla Val Susa alla Val Pellice, e che fu liberata il 26 aprile 1945.

Realizzato all’interno del progetto “Cultura materiale” della Provincia di Torino (avviato nel 1995), l’Ecomuseo della Resistenza della Val Pellice fa parte di un percorso più ampio che comprende anche i luoghi della Val Sangone e delle Valli di Lanzo che furono teatro della lotta partigiana in questa zona del Piemonte. Si tratta di un itinerario tematico legato alla memoria di quanto avvenne in queste valli durante la lotta di Liberazione, in particolare tra i comuni di Angrogna, Bricherasio e Luserna San Giovanni, dove la storia partigiana si è intrecciata saldamente con quella della comunità valdese. L’ecomuseo consiste dunque di 4 percorsi sul territorio, che si sviluppano ad anello per diverse decine di chilometri e offrono la possibilità di combinare tra loro i vari sentieri. I sentieri si concentrano prevalentemente nella zona tra Angrogna, Prarostino e Bricherasio e toccano luoghi come Bagnau, che fu sede di una delle prime bande partigiane, dove sorge l’edificio oggi soprannominato “Casa della Pace” o come la Borgata della Barma, dove tra il luglio e l’autunno del 1944 fu stampato “Il Pioniere”, il giornale clandestino della 5a Divisione Giustizia e libertà. In ognuno di questi siti, come nei punti dove morirono dei partigiani, sono state collocate bacheche o pannelli informativi, che permettono ai visitatori di percorrere i sentieri in autonomia. Oltre ai sentieri strutturati sul territorio, il percorso ecomuseale si completa anche con i centri di documentazione nei diversi comuni che ne fanno parte. Ad Angrogna, presso la locale biblioteca, è possibile consultare materiale multimediale. A San Michele di Bricherasio, è allestita la mostra La guerra di Bastian, ispirata all’omonimo libro di Pierfrancesco Gilli, e anche qui sono fruibili dei materiali multimediali presso il centro di documentazione. A Luserna San Giovanni è in fase di realizzazione il centro di coordinamento che permetterà l’apertura continuata degli spazi museali, e a Torre Pellice è in allestimento un centro di documentazione con libri di proprietà del comune.

  In Auto: Da Torino imboccare a Stupinigi la SS 23 del Sestriere o a Orbassano la SS dei Laghi di Avigliana

  In treno: da Torino stazioni di Bricherasio, Luserna e Torre Pellice.
Comuni di Angrogna, Bricherasio, Luserna San Giovanni, Torre Pellice