Brisighella Museo della Resistenza Ca’ Malanca

Emilia Romagna | Brisighella (RA)

Il luogo e le vicende

Durante la guerra di Liberazione Brisighella fu centro di bande e brigate partigiane. Una parte degli antifascisti locali fece parte dal battaglione Ravenna della 36ª Brigata Bianconcini che operò prevalentemente sull’Appennino a sud di Imola e nell’alta valle del Lamone. Gran parte dell’attività partigiana si concentrò soprattutto sulla strada Faenza-Marradi-Borgo San Lorenzo verso i mezzi tedeschi rivolti in Toscana. In particolare, tra il 10 ed il 12 ottobre del 1944, la 36ª Brigata fu protagonista di uno scontro frontale con i tedeschi nella battaglia di Purocielo tra le valli maggiori del Sintria e del Lamone, battaglia che facilitò l’avanzata degli Alleati. In quest’area ‒ che per le sue caratteristiche naturali era un rifugio ideale‒ nell’ottobre del 1944 aveva preso posizione la 36ª Brigata, costituita da due battaglioni suddivisi in dodici compagnie per un totale di circa 700 uomini. Precedentemente essa era stanziata nella zona del Carzolano ma, vista la crescente pressione tedesca dovuta alla momentanea stasi dell’offensiva alleata, i partigiani furono costretti a spostarsi oltre il corso del fiume Senio. La situazione difficile delle divisioni partigiane ‒ aggravata dall’avvicinarsi dell’inverno e dalla sempre maggiore carenza di cibo ‒ spinse i partigiani a tentare l’unica soluzione possibile: provare lo sfondamento del fronte in direzione di Fornazzaro con l’obiettivo di ricongiungersi alle forze alleate. La mattina del 10 ottobre, dunque, un gruppo di partigiani partiti da Ca’ Malanca diede inizio ai combattimenti che si protrassero per tre giorni: solo una parte di loro, però, riuscirono a oltrepassare il monte Busca per raggiungere gli Alleati nella zona di Portico. La loro marcia di avvicinamento fu infatti subito contrastata dalle truppe tedesche e la situazione peggiorò quando i partigiani furono attaccati dalla controffensiva alleata, che li aveva scambiati per tedeschi. I combattimenti si protrassero anche nei giorni seguenti, quando i tedeschi occuparono Ca’ Malanca mentre i partigiani riuscirono ad arrivare a Poggio Termine dove era allestito un ospedale da campo nel quale lasciarono i feriti. Il 12 ottobre, l’ultimo giorno di combattimenti, i tedeschi si ritirarono e un gruppo ridotto di partigiani raggiunse gli Alleati. I feriti furono nascosti nella parrocchia di Cavina (Brisighella) dove però vennero scoperti dai tedeschi che li portarono nell’ospedale di Brisighella per poi fucilarli il giorno seguente. Oggi gli eventi di quegli anni sono ricordati da un cippo commemorativo collocato a Ca’ Malanca. Brisighella venne liberata nella notte tra il 5 e 6 aprile 1945 a seguito di un’azione della Brigata Maiella iniziata il 28 novembre.

L’edificio di Ca’ Malanca, costruito nell’800, è collocato a circa 721 metri sopra il livello del mare poco sotto il crinale tra le valli del Sintria e del Lamone, in una zona molto interessante anche dal punto di vista naturalistico. Qui, nelle zone che furono al centro degli scontri tra partigiani e tedeschi – e in particolare della battaglia di Purocielo ‒ nel febbraio 1990 venne istituito con legge regionale un Centro residenziale di studi ed iniziative sulla lotta di Liberazione, animato dall’Anpi di Faenza che ne ha curato la ristrutturazione, promosso la realizzazione del museo della Resistenza e dato vita all’esperienza dei soggiorni residenziali di scolaresche e gruppi organizzati. Il percorso museale ‒ tramite l’’esposizione di documenti, fotografie, manifesti e pannelli esplicativi ‒ permette di approfondire i temi della Resistenza locale. Oggi il Museo della Resistenza dispone sia di una piccola biblioteca specializzata sulla Seconda guerra mondiale e la lotta partigiana che di un Centro Residenziale capace di ospitare in primavera ed estate gruppi e scolaresche. Tra le attività proposte da Cà Malanca figura anche la possibilità di percorrere il Sentiero dei Partigiani: un tragitto che tocca i luoghi più significativi della Resistenza in questa zona evidenziando l’importanza dell’apporto delle popolazioni montane alla lotta di Liberazione.

  In Auto: Da Faenza tramite Strada provinciale 302 Rnina. Da Est autostrada A14 uscita Pesaro, prendere la S.S.423 direzione Urbino, arrivati a Montecchio prendere la S.Provinciale Fogliense direzione Carpegna fino a Casinina.