Casa della Resistenza

Piemonte | Fondotoce (VB)

Il luogo e le vicende

La zona di Fondotoce, in comune di Verbania, è alle porte della Val d’Ossola che, nel settembre 1944, fu liberata dalle formazioni partigiane in una delle pagine più esaltanti della lotta al nazi-fascismo. L’11 Giugno 1944, il Verbano – e particolarmente la Val Grande – vennero investiti da un grande rastrellamento, forse il più pesante che nazisti e fascisti scatenarono contro le formazioni partigiane del territorio delle attuali province di Novara e del Verbano Cusio Ossola. Ogni partigiano catturato, armato o disarmato, ferito o meno, venne immediatamente ucciso o pubblicamente fucilato. L’azione non risparmiò i civili, né le case e le baite dove i “ribelli” avevano trovato rifugio. Il 20 giugno, come monito definitivo per i resistenti e per la popolazione che li sosteneva, 43 partigiani prelevati da Villa Caramora a Intra – sede del comando tedesco ove erano stati rinchiusi e ripetutamente torturati – vennero fatti sfilare per i paesi del lungolago di Verbania sino alla frazione di Fondotoce e qui fucilati. Fra loro una donna, Cleonice Tomassetti, e Carlo Suzzi che riuscì miracolosamente a salvarsi aiutato dalla gente del posto nei pressi del canale che congiunge il lago di Mergozzo con il lago Maggiore. Qualche tempo dopo tornò a combattere nella formazione “Valdossola” con il nome di battaglia “Quarantatré”. Le immagini di quel corteo – con il cartello che i giovani partigiani furono costretti a portare: “Sono questi i liberatori d’Italia oppure sono i banditi?” – fecero nel dopoguerra il giro del mondo e divennero famosissime, un simbolo per l’intero movimento di liberazione italiano.

A Fondotoce, nel luogo dove il 20 giugno 1944 furono uccisi per rappresaglia i quarantadue partigiani, sorge il “Parco della Memoria e della Pace”, che comprende il Sacrario a loro dedicato e una complessa area monumentale, composta dai diversi monumenti eretti nel corso di quasi sessant’anni. Fin dall’immediato dopoguerra, infatti, per l’alto valore simbolico della zona – peraltro alle porte del territorio libero della “Repubblica dell’Ossola” – le associazioni partigiane e le rinate amministrazioni locali si impegnarono per erigervi un complesso monumentale che fosse sì omaggio e ricordo dei “42 martiri”, ma anche ideale simbolo che accomunasse tutti i caduti della lotta di Liberazione. Nel 1964 venne pertanto inaugurato il “Muro di Fondotoce”, un muro che reca i nomi degli oltre 1300 caduti delle province di Novara e del Verbano Cusio Ossola e successivamente il complesso si accrebbe di altri monumenti, come la scultura in rame a ricordo dei partigiani georgiani, le lastre di granito dedicate ai caduti nei campi nazisti e ai militari italiani internati in Germania dopo l’8 settembre, il monumento alla donna nella lotta di Liberazione o quello dedicato alla strage di ebrei sulle rive del lago Maggiore. Accanto ad esso, nel 1995, in occasione del cinquantesimo anniversario della lotta di Liberazione, è stata edificata la “Casa della Resistenza”, destinata a diventare un centro di iniziative culturali polifunzionale. Il progetto originale prevedeva l’allestimento di un museo tradizionale dedicato alla storia della Resistenza locale ma, nel tempo, esso si è modificato radicalmente, fino ad essere concepito come un percorso a fasi da distribuirsi in un lasso di tempo medio-lungo. Tutti gli spazi sono dunque stati ripensati in funzione di una diversa gestione dell’attività, più dinamica, elastica e attenta alle esigenze e urgenze che ogni periodo storico pone. Al suo interno, ad esempio, l’Associazione che gestisce la Casa – particolarmente attenta alle riflessioni storiografiche sulle “nuove fonti” per lo studio della storia e al problema della memoria e della sua trasmissione tramite l’uso delle nuove tecnologie – ha allestito un “Centro storico multimediale”. Esso consente ai visitatori di sperimentare nuove forme di comunicazione dei risultati della ricerca storica e di affrontare i temi del passato attraverso diverse tipologie di fonti: materiali, scritte, orali, audiovisive, informatiche, ecc. Il grande salone centrale è stato trasformato in una “agorà” polifunzionale e attrezzato per ospitare convegni, conferenze, proiezioni e rappresentazioni. In un lato dell’edificio, invece, dai primi mesi del 2005 è stata allestita la “Galleria della Memoria”, un’esposizione permanente multimediale dedicata alle vicende del rastrellamento del giugno 1944 in Val Grande e all’eccidio dei 42 partigiani del 20 giugno. Suddivisa in cinque sezioni la galleria è stata pensata come un viaggio virtuale nella memoria e nella storia: alterna fotografie, filmati, video testimonianze, pannelli esplicativi, ricostruzioni storiche e suggestioni letterarie, carte geografiche e mappe, suggestivi momenti di luce e di buio, e termina con la sala dedicata alla Costituzione Italiana. Poco oltre, per gli studenti, è stato attrezzato un laboratorio didattico con postazioni collegate alla rete interna e a internet.

Nel gennaio del 2008, in occasione del Giorno della Memoria, sono state inaugurate la “Galleria delle esposizioni temporanee” e la Biblioteca “Aldo Aniasi”, grazie al progetto di ristrutturazione dell’Architetto Dario Martinelli che ha permesso il recupero funzionale di un settore molto importante della struttura. Negli anni vi sono state poi allestite diverse mostre dedicate alla persecuzione razziale degli ebrei, agli artisti della Resistenza, alla storia della lotta di Liberazione in Piemonte, all’8 settembre e alle bandiere delle formazioni partigiane. Nel 2010, all’interno della Casa della Resistenza, è stato creato un “Centro di documentazione videofotografico e di interpretazione della fotografia della Resistenza”, con l’obiettivo di acquisire, digitalizzare e catalogare progressivamente il materiale fotografico, legato al tema della Resistenza, di cui il territorio del Verbano Cusio Ossola è ricco. I materiali acquisiti, oggetto anche di opportune ricerche storico-scientifiche, sono consultabili online e in sede. Associazione Casa della Resistenza “Parco della Memoria e della Pace” Nel 1997, rappresentanti delle associazioni partigiane, ex deportati politici e internati militari, Comunità ebraiche e Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea nel Novarese e nel Verbano Cusio Ossola hanno costituito un’associazione per la gestione della Casa e dell’area del complesso monumentale in cui è inserita. Tra i suoi scopi vi è l’informazione sulle diverse opportunità turistico-culturali legate alla storia della Resistenza del territorio del Verbano Cusio Ossola, la programmazione di servizi (mostre, schede informative, libri, filmati) utili a far conoscere la storia della lotta partigiana locale e l’organizzazione di convegni di studio, seminari, lezioni, incontri che consentano un approccio critico al tema della lotta di Liberazione e più in generale alle problematiche storiografiche del Novecento. Dal 2001, l’associazione pubblica anche il periodico “Nuova Resistenza unita” (nuovaresistenzaunita@casadellaresistenza.it), periodico trimestrale di cultura e storia contemporanea.

Fondotoce dista 90 km da Milano, 140 km da Torino, 75 km da Novara.

 

  In Auto: percorrere la SS 33 del Sempione che costeggia il Lago Maggiore oppure in autostrada seguire la A26 Genova Voltri-Gravellona Toce.
Uscita a Stresa: direzione Feriolo, ponte sul Toce, Verbania.
Uscita a Gravellona Toce: direzione Verbania.
In entrambi i casi, alla crocera di Fondotoce direzione Mergozzo
  In treno: stazione di Verbania Fondotoce. La “Casa” dista circa 1 chilometro. x
Provincia di Verbania