Toscana | Monteriggioni (SI)
- stragi
Il luogo e le vicende
Casa Giubileo è ricordata principalmente per un efferato episodio di repressione fascista avvenuto nel marzo 1944. Sul finire del mese, due formazioni partigiane comandate da Velio Mechini (Pelo) e da Mauro Rolandi (Borsa) si incontrarono presso il podere di Casa Giubileo, ai piedi del Montemaggio e nei boschi della Montagnola senese, con l’intento di organizzare due azioni contro fascisti e tedeschi. L’una, fallita, prevedeva la cattura di una spia; l’altra era il sequestro, presso una fattoria poco distante, di un ufficiale della milizia fascista. Il capitano della milizia forestale Pietro Brandini venne catturato e nascosto nei capannoni posti a poca distanza da Casa Giubileo. All’alba del 28 marzo, però, si scatenò la reazione fascista: un numeroso gruppo di militi della Gnr di Siena, avvertito da una spia locale, circondò il casolare e, dopo un conflitto a fuoco in cui morirono due partigiani, 19 giovani vennero catturati e fucilati lungo il sentiero che collegava il rifugio al paese di Abbadia Isola, in località Porcareccia. Dopo questo atto il fascismo senese credette di aver assestato un grosso colpo alla lotta partigiana; tuttavia, la Resistenza in provincia di Siena continuò fino alla Liberazione che avvenne il 3 luglio 1944
Per non dimenticare quella che è stata una delle pagine più drammatiche della lotta di Liberazione in Toscana, nel 1997 Casa Giubileo è stata recuperata e dichiarata Sacrario della Memoria per volontà dell’Anpi, dell’Istituto Storico della Resistenza Senese e del Comune di Monteriggioni. Oggi, dopo essere stata per molti anni monumento e sacrario, svolge principalmente un ruolo di documentazione sulla lotta partigiana e di formazione sugli aspetti storici e naturalistici del comprensorio. Lungo la strada che vi conduce, oltre ad essere presente un monumento in località Porcareccia ‒ nel luogo dove vennero uccisi i 19 partigiani ‒ è stato strutturato un percorso segnalato da una pannellistica che descrive il luogo e gli avvenimenti del marzo 1944. Negli ambienti ristrutturati del piano terra vengono organizzate le attività didattiche: nella prima sala sono presenti gigantografie scattate dagli operatori francesi al momento della liberazione di Siena, alcune bandiere delle brigate partigiane locali e una mostra documentaria che ripercorre l’organizzazione della lotta armata in provincia di Siena, la storia della brigata partigiana che soggiornò a Casa Giubileo, l’eccidio, e si conclude con la liberazione e i processi ai fascisti colpevoli della strage. Una seconda stanza, inaugurata nel 2004, è dedicata alla videotestimonianza di Vittorio Meoni, unico sopravvissuto all’eccidio dei 19 partigiani e tra i principali promotori della conservazione del luogo. Oltre al laboratorio didattico, la casa ha una foresteria che può ospitare, per il pernottamento, gruppi fino a 24 persone. La struttura e le attività ad essa connesse sono gestite dall’istituto storico della resistenza senese.
- Piccola biblioteca
- Attività didattiche
- Visite guidate
- Foresteria con 24 posti e cucina attrezzata
- Vittorio Meoni, Memoria su Montemaggio, Anpi Siena, 1975;
- A. Orlandini, I giudici e la Resistenza. Dal fallimento dell’epurazione ai processi contro i partigiani. Il caso di Siena, La Pietra, Milano 1983;
- Paolo De Simonis, Passi nella memoria. Guida ai luoghi delle stragi nazifasciste in Toscana, Carocci, Roma 2004,
- Velio Menchini, Storia di un partigiano – autobiografia del comandante partigiano Velio Menchini nome di battaglia Pelo, a cura di Mauro Gianni, Nuova Immagine Editrice, 1997.
- Vittorio Meoni, Ora e sempre Resistenza. Scritti e testimonianze su Montemaggio, Monticchiello e la Resistenza in terra di Siena, Effigi, Arcidosso (Gr) 2014.