Piemonte | Viù (TO)
- resistenza in montagna
Il luogo e le vicende
Sullo spartiacque tra le valli di Lanzo e di Susa, durante la lotta di Liberazione, il colle del Lys fu una zona di grande rilevanza strategica, non solo per le formazioni partigiane ma anche per i comandi militari tedeschi: esso, infatti, da un lato garantiva un collegamento con il sud della Francia (ancora occupato dalle truppe germaniche), dall’altro si trovava a poca distanza dall’area industriale di Torino. Per tutto il periodo della lotta partigiana, dunque, la zona di frontiera tra l’alta Val di Susa e il territorio francese fu presidiata dalle truppe tedesche della V Divisione alpina che, dal 16 ottobre 1943 (data del primo rastrellamento) fino all’aprile 1945, vi scatenarono quasi ininterrottamente incursioni, attacchi, retate e rappresaglie. Per la costante e considerevole presenza tedesca, la lotta partigiana in Val di Susa conservò caratteri particolari, differenti da quelli di altre zone del Piemonte: qui, infatti, non fu possibile costituire territori liberi, né ci furono mai periodi di tregua o di distensione della lotta. Vi operavano soprattutto brigate garibaldine e, in particolare, la 17ª Brigata Garibaldi “Felice Cima”, le cui squadre si muovevano nella bassa valle contro i presidi fascisti e tedeschi, sabotando la linea ferroviaria, compiendo requisizioni nei depositi e magazzini militari. I numerosi scontri combattuti nei dintorni del Colle del Lys culminarono nella battaglia del 2 luglio 1944, durante una vasta offensiva nazista scatenata contro le formazioni partigiane di tutta la Valle. Già nei mesi precedenti le incursioni per liquidare il movimento resistenziale erano state frequenti ma, nell’estate 1944, come in altri parti dell’Italia occupata, con l’incalzare della guerriglia e gli ordini di Kesselring sulla guerra alle bande, i comandi tedeschi pianificarono un salto di qualità nella messa a punto dei propri attacchi.
Il rastrellamento scattò nella notte tra l’1 e il 2 luglio e fu condotto da reparti tedeschi e fascisti provenienti dalle valli di Susa e di Viù. Accerchiati, un gruppo di partigiani − tra cui una quarantina di ex prigionieri di guerra sovietici, per la maggior parte georgiani − tentò una disperata e impari difesa ma, la scarsità delle munizioni e l’inadeguatezza dei mezzi, li costrinse presto alla ritirata. Tra di essi c’era anche un gruppo di giovani cremonesi, giunti su quelle montagne da pochi giorni e che, dunque, non conoscevano ancora bene quei luoghi. Decisi a scendere a valle, 26 di loro furono catturati dai tedeschi, brutalmente seviziati e poi uccisi. Gli altri partigiani riuscirono a tornare sul colle solo due giorni dopo, dopo che le truppe naziste e fasciste discesero a valle: lo scenario che li accolse fu sconcertante per la brutalità con cui i corpi di quei giovani erano stati trattati. Dopo quell’estate drammatica, le formazioni partigiane della Val di Susa (garibaldini in bassa e media valle, giellisti ed autonomi in alta valle) si riorganizzarono solo a partire dall’autunno 1944, e costituirono, insieme agli autonomi delle Valli Sangone e Chisone ed ai giellisti della Val Pellice, la IV Zona operativa del Piemonte.
Nel 1955, in occasione del decennale della Liberazione, nel piazzale del Colle del Lys venne innalzata una torre monumentale in memoria dell’eccidio del 2 luglio e di tutti i partigiani caduti delle quattro valli (Susa, Sangone, Lanzo, Chisone). A metà degli anni Novanta la provincia di Torino ideò un progetto ecomuseale esteso a tutte le valli torinesi allo scopo di testimoniare il sostegno dato alla Resistenza dalle popolazioni montane attraverso una visita dei luoghi che furono teatro della lotta partigiana. Un grande Ecomuseo della Resistenza che coinvolgesse l’intero territorio provinciale, dalle Valli di Lanzo alla Val di Susa, dalla Val Sangone alla Val Pellice e che trovò in seguito i suoi centri in Torino, Coazze, Torre Pellice e Colle del Lys. Qui il Centro ecomuseale venne inaugurato nel 2000 all’interno di una casa cantoniera che fu, all’epoca, ricovero partigiano. Ora, oltre ad un punto informativo che fornisce ai visitatori guide, cd-rom, libri e filmati sulla memoria partigiana, al suo interno è stata allestita un’esposizione fotografica permanente, recentemente rinnovata dal titolo Il cambiamento di una generazione nelle fotografie della 17ª Brigata Garibaldi Felice Cima; mostra che ha come filo conduttore la maturazione che tanti giovani hanno avuto partecipando alla Lotta di Liberazione verso la pratica della democrazia e della libertà. Altri spazi sono riservati a mostre temporanee ospitate periodicamente o a conferenze, dibattiti e presentazioni di libri. Il Centro poi è il punto di partenza di sei sentieri attrezzati che ripercorrono i luoghi, i rifugi e gli spostamenti delle formazioni partigiane, consentendo di compiere brevi escursioni di poche ore a percorsi trekking più articolati e impegnativi. Ogni sentiero è corredato di pannelli, bacheche, fotografie e targhe distribuite sul territorio e utili a orientare il visitatore nello spazio e tra i luoghi della memoria cui rimandano gli elementi presenti all’interno dell’ecomuseo. Anche il piazzale da cui si dipanano i sentieri è stato allestito a luogo di memoria e denominato “Parco internazionale della Resistenza e della pace”: in una parte di esso vengono raccolte le testimonianze, gli omaggi e le targhe ricordo di associazioni, scuole o pubbliche amministrazioni che ogni anno, in una sorta di pellegrinaggio, visitano Colle del Lys. Il centro ecomuseale è gestito dall’Associazione Comitato Resistenza Colle del Lys che annualmente organizza mostre, presentazioni di libri, spettacoli teatrali, concerti musicali, celebrazioni istituzionali. L’appuntamento più significativo rimane tuttavia quello della prima domenica di luglio e dei giorni immediatamente precedenti, durante i quali, tramite diversi eventi, si ricordano i caduti del rastrellamento del 2 luglio 1944 al Colle del Lys.
- Val di Susa - Piazzale Colle del Lys - Viù (TO)
- 011.9532286
- info@colledellys.it
- www.colledellys.it
- Ecomuseo della Resistenza in Val Sangone di Coazze
- Centro di documentazione di storia contemporanea e della Resistenza nelle valli di Lanzo “Nicola Grosa” di Lanzo torinese
- Mostra sulla resistenza di Perosa Argentina
- Museo storico Valdese di Torre Pellice
- Ecomuseo della Resistenza della Val Pellice
- Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà di Torino
- B. Alpe, Le grandi battaglie partigiane in pianura: Rivoli, Avigliana, Bussoleno, in «Quaderni Valsusini» 1, 1986
- Maria Elisa Borgis, La Resistenza nella Valle di Susa, Anpi di Bussoleno 1975
- Enrico “Kiro” Fogliazza, Deo e i cento cremonesi in Val di Susa, Cremonabooks, Cremona 2003
- Luigi Mingozzi, Nella notte mi guidano le stelle. Storia breve di un antieroe, Edizioni del Graffio, Borgone Susa (To) 2003
- Tino Vottero Fin, Resistenza partigiana nelle Valli di Lanzo, nel Canavese e in Valle Susa. Immagini e storia della lotta per la libertà, Centro documentazione alpina, Torino 1994
- Nostra patria sulle montagne. Resistenza in Val di Susa e Val Sangone, 2003
- I sentieri della Resistenza. Angrogna, Coazze, Colle del Lys, s.d.
- 38/45. Guida ai luoghi della guerra e della Resistenza nella provincia di Torino, a cura di Luciano Boccalatte, Andrea D'Arrigo, Bruno Maida, Blu Edizioni, Torino 2009