Geografia e Tipologie
La distribuzione sul territorio riproduce sostanzialmente la geografia resistenziale, con alcune sottorappresentazioni.
I Musei nel Triveneto sono meno dell’incidenza che la Resistenza ha avuto nelle tre regioni. Tra quelli del Lazio, incide la presenza di quelli della Linea Gustav e dei molteplici aspetti della battaglia di Cassino.
Quello della Basilicata è la Casa-museo di Carlo Levi ad Aliano (MT), quello calabrese è il campo di prigionia di Ferramonti di Tarsia (CS), quelli Siciliani sono dedicati all’armistizio di Cassibile ed allo sbarco alleato. Quelli sardi sono le case-museo di Antonio Gramsci ed Emilio e Joyce Lussu.
Quello in Grecia è a Cefalonia.
Le tipologie, nella stragrande maggioranza sono costituite da classici musei della Resistenza, a volte sorti per iniziativa ed impegno diretto di famiglie, comunità contadine e montanare, con presenza di minoranze religiose; altre volte sono stati promossi da associazioni partigiane e da enti locali, talora insieme.
Le forme espositive sono costituite – per lo più – dalle classiche raccolte di armi, divise, fotografie e documenti, talora integrate con documenti audiovisivi.
Il Museo della deportazione di Prato è frutto della raccolta di cimeli della deportazione per lavoro coatto effettuata anno dopo anno dai superstiti e raccolti e conservati presso la Casa del popolo dove il Museo ha sede ed inquadrati in un allestimento modernissimo dove le testimonianze orali hanno un importante ruolo di inquadramento.
Il Museo storico della Liberazione di Via Tasso a Roma vede la sovrapposizione di tre stili espositivi corrispondenti a tre fasi della sua vicenda.
Il Museo della Resistenza di Bologna, nel suo spazio limitato, è la testimonianza di come sia possibile realizzare un discorso esauriente e compiuto anche in uno spazio limitato e con solo fotografie, filmati, manifesti, volantini e giornali, giocando co l’alternanza dei formati e la chiarezza dei temi: l’antifascismo prima della Resistenza; la guerra subita e la Resistenza a Bologna; la Resistenza agita; dopo la Resistenza.
Il Museo audiovisivo di Fosdinovo (MC) è stato il primo caso di impiego in larga scala, pressoché esclusivo, di testimonianze orali e di touch screen. Il Museo dello sbarco di Catania, l’Historiale di Cassino e il cd “piccolo Historiale” di San Pietro Infine (CE) vedono un largo impiego di apparecchiature informatiche ed audiovisive. Alcuni musei di montagna sono evoluti verso forme di Ecomusei investendo le relazioni con il territorio.
Il piccolissimo spazio del Museo di guerra italiano della Divisone Acqui di Cefalonia sovraffollato di documenti, fotografie e cimeli è solo il punto di partenza per itinerari che si articolano nell’Isola alla ricerca dei luoghi dove si svolse tragicamente la vicenda.