Memoriale Binario 21

Lombardia | Milano (MI)

Il luogo e le vicende

Tra il 1943 e il 1945, dal Binario 21 della Stazione centrale di Milano ‒ situato al di sotto dei binari ferroviari ordinari e originariamente adibito al carico e scarico dei vagoni postali ‒ centinaia di deportati furono caricati su vagoni merci, che venivano sollevati tramite un elevatore e trasportati così al sovrastante piano dei binari. Una volta posizionati alla banchina di partenza, venivano agganciati ai convogli diretti ai campi di concentramento e sterminio (Auschwitz-Birkenau, Bergen Belsen) o ai campi italiani di raccolta come quelli di Fossoli e Bolzano. Il 30 gennaio 1944, dal binario 21 partirono i primi convogli verso Auschwitz. Soltanto 22 dei 605 ebrei milanesi deportati quel giorno tornarono a casa. Tra di loro Liliana Segre, allora tredicenne, che ritornò senza il padre, morto ad Auschwitz. Dagli stessi binari partirono anche numerosi deportati politici, destinati al campo di concentramento di Mauthausen o ai campi italiani. Attorno al Binario 21, luogo simbolo della Shoah in Italia, si è sviluppato il progetto del Memoriale.

Il Memoriale della Shoah di Milano (Binario 21) sorge in un’area della Stazione Centrale situata al di sotto dei binari ferroviari ordinari. Il progetto è nato con l’obiettivo di realizzare – nello stesso luogo in cui ebbe inizio a Milano l’orrore della deportazione – uno spazio certamente commemorativo dove ricordare le vittime dello sterminio ma anche capace di stimolare una rielaborazione critica della tragedia della Shoah. Il Memoriale, infatti, vuole essere anche un luogo di studio, ricerca e confronto. Il suo spazio si sviluppa su due piani ‒ piano terreno e piano interrato ‒ e, rispettando totalmente la morfologia originaria dell’area (tra tutti i luoghi che in Europa sono stati teatro delle deportazioni, questo è il solo ad essere rimasto intatto), si articola in due aree principali: il memoriale vero e proprio, zona dedicata alla testimonianza degli eventi, e il “Laboratorio della Memoria”, un sistema di spazi integrati dedicato allo studio, alla ricerca e alla documentazione, all’incontro e al dialogo. La zona del memoriale rappresenta naturalmente il cuore del progetto e segue un percorso tematico: dalla Sala delle testimonianze (dedicata alle voci dei sopravvissuti che è possibile videoascoltare su una serie di superfici di proiezione), al Binario della destinazione ignota e al Muro dei Nomi, dove sono ricordati i nomi di tutte le persone deportate dal binario 21. È questo il luogo della banchina originariamente utilizzata per il carico e scarico dei vagoni postali che appartiene all’area di manovra ferroviaria: attraverso un carrello e un montavagoni avveniva il sollevamento dei carri al livello del piano dei binari, lo stesso delle banchine passeggeri. Sono qui presenti due binari ed è collocato un convoglio di carri originali che i visitatori possono attraversare. Sulla seconda banchina, poi, 20 targhe riportano le date e le destinazioni dei convogli partiti per i campi di sterminio, di concentramento e di transito e si possono leggere i nomi di tutti coloro che furono deportati dalla Stazione Centrale di Milano. L’atrio del Memoriale è l’ingresso originario alle aree di manovra in cui nel 1944 fecero il proprio ingresso i camion che trasportavano i deportati. Qui un lungo muro, simbolicamente lacerato al centro, riporta incisa la grande scritta “indifferenza”, quintessenza del motivo per il quale la Shoah è stata possibile. Il percorso del Memoriale termina con il Luogo di Riflessione, un allestimento a forma troncoconica isolato rispetto agli altri spazi del Memoriale per favorire il raccoglimento dei visitatori.

Questo luogo rappresenta il collegamento tra il Memoriale e il “Laboratorio della Memoria”, dove il visitatore ha accesso alla biblioteca e agli altri spazi del Laboratorio, passando simbolicamente dalla percezione alla conoscenza e alla rielaborazione. Gli spazi del Laboratorio, infatti, si organizzano intorno al nucleo principale della biblioteca specializzata che conserva circa 40.000 volumi, patrimonio di conoscenza sulla Shoah raccolto dal Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea. Accanto ad essa si dispongono un auditorium di circa 200 posti, una “sala dei Memoriali” (per la connessione multimediale al network internazionale dei Memoriali e musei della Shoah), uno spazio per mostre temporanee e un bookshop. Promosso dall’Associazione Figli della Shoah, dalla Comunità Ebraica di Milano, dalla Fondazione Centro Documentazione Ebraica Contemporanea, dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e dalla Comunità di Sant’Egidio, il progetto del Memoriale è nato nel 2002. Per portarlo a termine, nel 2007, nacque la Fondazione Memoriale della Shoah di Milano, che, l’anno successivo siglò un accordo con le Ferrovie dello Stato per la cessione delle aree intorno al binario 21. La prima pietra venne posata nel gennaio 2010 ma nel corso dell’anno i lavori vennero interrotti per mancanza di fondi. Nel gennaio 2012, quindi, fu l’intera cittadinanza milanese a farsi portavoce del ricordo delle vittime dei lager nazisti, partecipando a una maratona pubblica di letture relative ai drammi della discriminazione, della deportazione e del genocidio, per rendere possibile il proseguimento del progetto. Il memoriale è stato inaugurato il 27 gennaio 2013, in occasione della Giornata della memoria.

Comune di Milano