Museo del fronte Rubicone ‘44

Emilia Romagna | Roncofreddo (FC)

Il luogo e le vicende

Roncofreddo è un piccolo centro nell’entroterra romagnolo, sulle colline fra Rimini e Cesena. Nel corso della Seconda guerra mondiale, e in particolare nel settembre-ottobre 1944, qui si svolsero diverse battaglie tra l’esercito tedesco e quello alleato. Il territorio del Rubicone, infatti, rappresentava una posizione strategicamente importante per l’evolversi tattico degli eventi bellici lungo la Linea Gotica. Particolarmente violento fu quindi lo scontro tra le linee difensive tedesche e l’attacco degli eserciti alleati schierati sul settore adriatico che miravano alla conquista dell’ultimo baluardo collinare per potersi riversare nella piana di Cesena. Quella che prese il nome di Battaglia del Rubicone fu, quindi, decisiva per lo sfondamento della Linea Gotica e rivestì fondamentale importanza nel contesto generale della Campagna d’Italia. Il passaggio del fronte, con le sue tragiche conseguenze, ebbe naturalmente gravi ripercussioni sulla vita quotidiana delle popolazioni che qui vivevano e segnò un momento di profonda trasformazione. Quando a fine settembre 1944, in una notte piovosa giunsero i primi tedeschi in ritirata da San Marino, la gente sfollò nelle gallerie scavate lungo i dirupi, alcune ancora esistenti. Ad essi seguirono i bombardamenti inglesi che distrussero gran parte degli edifici del paese. Il 10 ottobre 1944 le truppe indiane dell’esercito inglese liberarono Roncofreddo: i danni subiti durante i combattimenti risultarono ingenti ma l’abitato fu tenacemente ricostruito. Ben più difficile fu rimarginare i lutti e le ferite morali che avevano colpito numerose famiglie.

Il Museo del Fronte Rubicone ’44 di Roncofreddo è una collezione di cimeli ‒ uniformi, foto, oggetti di uso quotidiano appartenuti a soldati ‒ che racconta la battaglia del Rubicone dell’autunno 1944. Il progetto è nato nel 1979 dalle ricerche di Paolo Savini che, con l’utilizzo del metal detector, ha riportato alla luce, in special modo nella zona di Monte Farneto (teatro di intensi scontri tra tedeschi e Alleati), numerosi reperti: armi, munizioni, oggetti in dotazione ai singoli militari. La raccolta è stata poi ulteriormente arricchita con ricerche presso le case contadine della zona e acquisti nei mercatini locali. La collaborazione tra Paolo Savini ‒ responsabile scientifico e proprietario della collezione ‒ e l’Amministrazione comunale di Roncofreddo ha poi permesso l’allestimento del museo che oggi trova sede all’interno di un’antica cantina del centro storico utilizzata come stazione radio dagli Alleati. Il percorso espositivo è articolato in nove sezioni tematiche: ognuna è corredata da un pannello di testo introduttivo e da un significativo apparato iconografico che aiuta a contestualizzare gli oggetti esposti. La prima sezione ‒ introduttiva ai più specifici avvenimenti bellici ‒ racconta uno spaccato di vita roncofreddese, comune a molti altri paesi della penisola prima che la guerra avanzasse casa per casa. Le sezioni successive sono dedicate alla Linea Gotica e alle battaglie che vi si sono combattute sul tratto forlivese, all’AMG (Allied Military Governament) e alle linee difensive tedesche, alla Resistenza partigiana, ai bombardamenti alleati e alla ricostruzione del paese dopo la guerra. Negli anni il museo è stato visitato da diversi reduci alleati e tedeschi della battaglia del Rubicone che hanno voluto lasciare testimonianza con la donazione di alcuni oggetti, arricchendo continuamente la collezione dei cimeli. La documentazione iconografica esposta proviene in gran parte dagli archivi fotografici e video dell’Imperial War Museum di Londra, oltre che da istituti locali quali la Biblioteca comunale di Roncofreddo e l’Istituto storico della Resistenza di Forlì-Cesena.