Museo Historicus

Campania | Mignano Montelungo (CE)

Il luogo e le vicende

TestoMignano Montelungo è un piccolo comune che, durante la seconda guerra mondiale, fu attraversato della campagna d’Italia delle forze angloamericane e alleate e teatro di diversi scontri. Queste zone videro il battesimo del fuoco dei reparti regolari del Regio esercito italiano, cobelligeranti con le forze alleate, costituiti nel Regno del Sud il 27 settembre 1943 (Primo Raggruppamento Motorizzato del Regio Esercito). Ai due scontri di Mignano Montelungo sono dedicati il Museo Historicus e il Museo presso il Sacrario Militare di Montelungo.

Presso il Museo Historicus di Caspoli, attraverso mappe, foto, ricostruzioni e cimeli, sono narrate le battaglie di Monte Camino, Monte La Defensa, Monte La Remetanea, Monte Rotondo e Montelungo.

Nei giorni seguenti la resa incondizionata dell’8 settembre 1943, i soldati tedeschi fecero uscire tutti i civili dalle abitazioni e, dopo averli evacuati, minarono le abitazioni radendo al suolo quasi tutto il paese ad eccezione di tre case. In seguito a questo evento i civili si rifugiarono in grotte di tufo già presenti sul territorio, che in precedenza erano utilizzate come cantine o come ripari per gli attrezzi agricoli.

Già nei primi di novembre i soldati britannici (della 46ª e della 56 ª Divisione di Fanteria) e quelli americani (della 3ª Divisione di Fanteria) tentarono diverse volte di conquistare il massiccio di Monte Camino, ma vennero ripetutamente respinti dal contrattacco tedesco. Dalla frazione di Caspoli partirono, per il loro primo impiego in combattimento, gli uomini della First Special Service Force, un’unità speciale composta da militari statunitensi e canadesi e inquadrata nella 36ª Divisione di Fanteria degli USA. 

Nella notte tra il 2 e il 3 dicembre 1943, la First Special Service Force attaccò i tedeschi della 15ª Panzer Grenadier Division dal lato più impervio della montagna, sorprendendoli così alle spalle. Il 10 dicembre 1943, dopo elevate perdite, riuscirono a sgomberare definitivamente le postazioni tedesche aprendo così la strada verso Cassino. L’unità speciale si distinse anche in altre battaglie come quella dello sbarco di Anzio-Nettuno dove meritò l’appellativo di Devil’s Brigade (la Brigata del diavolo) e fu la prima ad entrare a Roma il 4 giugno 1944. Nei mesi di combattimento sul fronte italiano subì perdite pari a circa il 77% del suo organico.

Alla vicenda della First Special Service Force sono dedicati il film La brigata del diavolo del 1968 di Andrew V. McLaglen (basato sull’omonimo racconto di Robert H. Adleman e George Walton) e la serie Devil’s Brigade, prodotta nel 2006 dalla Monarch Films 

 

 

 
TestoIl Museo, sito nella frazione di Caspoli, è stato allestito per iniziativa di Angelo Andreoli (proprietario) e Maria Cristina Verdone. Si trova all’intero di una proprietà privata data in comodato d’uso all’Associazione Historicus che, nel 2006, ha istituito il museo. L’allestimento si estende per 164 mq in tre ambienti e propone una notevole collezione privata di centinaia di cimeli militari e oggetti di vita quotidiana raccolti esclusivamente nel territorio in anni di ricerche.

Con l’aiuto di centinaia di cimeli e di numerose fotografie storiche della guerra, esso ricostruisce minuziosamente, anche nei più piccoli dettagli, aspetti della vita dei soldati, non solo dei combattimenti, ma anche della vita quotidiana: divise, cassette militari, altri vestimenti, vettovaglie e oggetti di cura personale, borracce, gavette, barattoli di cibi conservati, medicinali, sigarette, ecc… Non mancano, naturalmente, armi e munizioni di ogni tipo quali proiettili, bombe a mano, pistole, fucili, mitragliatrici, mortai, apparati di trasmissione e illuminazione.

Da segnalare la Sala della Memoria, dove si ricorda quanto accadde l’8 dicembre del 1943, e ai lati della quale sono narrate le battaglie per la conquista di Montelungo, Monte Camino, Monte La Defensa e Monte La Remetanea.

Il museo Historicus riceve ogni anno reduci, parenti di reduci e rappresentanze diplomatiche delle varie nazioni che combatterono in Italia, in particolare polacche e canadesi. Attraverso una serie di collaborazioni con le sedi NATO della Campania, organizza percorsi didattici sui sentieri di guerra per il personale delle basi.

Le ultime ricerche sul territorio, finalizzate a valorizzare l’aspetto umano delle battaglie nella zona di Mignano, hanno portato alla creazione di un percorso della memoria che ricorda tutti i soldati decorati durante i combattimenti di novembre e dicembre, tra cui tre medaglie d’oro e circa 25 d’argento. Land of medals è il nome del percorso che si snoda attraverso 6 tappe lungo le montagne, raggiungibili in auto ed in seguito a piedi, a cavallo o mountain bike, (informazioni presso il museo).

Il museo gestisce anche l’ultima grande scoperta fatta nel territorio, la grotta di Audie Murphy, il soldato della Terza Divisione più decorato della seconda guerra mondiale, che nella grotta di Monterotondo visse due giorni raccontandoli, in seguito, nel suo libro To Hell and Back (All’inferno e ritorno).

All’interno del museo vi è anche una sala interamente dedicata al brigantaggio postunitario in quanto, nella frazione di Caspoli, vi erano due capibanda e la brigantessa Michelina Di Cesare. Nonostante l’abbondanza di cimeli e materiali, la ricostruzione del contesto – che dia significato storico più preciso all’allestimento – non appare del tutto adeguata. Anche l’attenzione prevalente agli aspetti militari della guerra potrebbe essere superata prestando attenzione anche alle condizioni di vita degli abitanti. Allo stesso modo, anche nelle attività connesse, sarebbe auspicabile che alle ricostruzioni e rievocazioni celebrative di natura militare si accompagnassero – con eventuale sostegno di istituzioni locali o fondazioni bancarie – regolari attività formative e di promozione culturale, particolarmente in direzione di scuole di vario grado, in collaborazione con università e istituzioni scientifiche.

Privata – Gestione: Associazione Historicus