Lazio | Roma (RM)
- campagna d'Italia
Il luogo e le vicende
La specialità dei Granatieri discende dall’antico Reggimento delle Guardie creato nel 1659 dal duca Carlo Emanuele II di Savoia. Sciolto nel 1798 e ricostituito nel 1814, attraverso numerosi accorpamenti e istituzioni di reparti, ha attraversato tutta la storia militare dell’Italia unita, dalle guerre d’indipendenza fino alle missioni internazionali recenti. Conta circa 8500 caduti. Attualmente è in vita il solo 1° reggimento Granatieri di Sardegna su due battaglioni oltre alla Brigata “Granatieri di Sardegna” dell’esercito itaiano.
Nel 1943, nella battaglia per la difesa di Roma dall’occupazione nazista, tra il 9 e il 10 settembre i Granatieri del 1° e dell’ 8° reggimento costituirono il nucleo portante delle truppe italiane (carabinieri, bersaglieri, Polizia dell’Africa Italiana, Lancieri di Montebello, carristi, paracadutisti, camionettisti, perfino un reparto di camice nere) nei combattimenti del settore ovest che impegnarono anche una numerosa partecipazione popolare e che culminarono nella battaglia di Porta San Paolo. In quello che è considerato il primo evento della Resistenza italiana caddero 597 italiani, di cui 414 militari e 183 civili. Per il loro ruolo nella difesa di Roma il 1° reggimento Granatieri di Sardegna e l’8° reggimento Lancieri di Montebello sono stati decorati con la medaglia d’oro al valor militare.
Fuori dall’Italia, in quegli stessi giorni, i Granatieri di stanza in Corsica rifiutarono di arrendersi e, insieme ad altri reparti di fanteria e di guardia costiera, parteciparono con i militari francesi alla lotta contro i tedeschi, mentre il 3° reggimento, di stanza in Grecia, fu catturato dai nazisti che ne deportarono gli uomini nel campo di prigionia di Wietzendorf, in Germania e seguirono il destino degli oltre 600.000 internati militari.
Il Museo è allestito nell’attuale sede dal 1924, quando vi fu trasferito dalla caserma Ferdinando di Savoia. Fondato nel 1903, ebbe un momento di grande espansione a seguito della guerra di Libia e della Grande guerra e ciò richiese l’edificazione di una sede rinnovata.
Alla partecipazione dei Granatieri alla Resistenza è dedicata una delle sale del piano terra tra le 15 che in ordine cronologico costituiscono l’itinerario espositivo del Museo illustrando la vita del Corpo a partire dal 1659 attraverso le guerre risorgimentali, le guerre coloniali, la Grande Guerra, le memorie delle guerre di Spagna e d’Etiopia, le campagne di Albania, Grecia e Jugoslavia.
La sala dedicata alla Guerra di Liberazione è al piano terreno, alla sinistra dello scalone che conduce al piano superiore.
Il modello espositivo – come anche nel resto del Museo – impiega cimeli storici di varia provenienza ed armi, divise, bandiere e altri materiali militari, oltre a fotografie, motivazioni di decorazioni al valore militare assegnate ai Granatieri, planimetrie dei principali luoghi ove combatterono i vari reparti, oggetti personali donati dai militari stessi o dalle famiglie.
- Piazza S. Croce in Gerusalemme, 7 - Roma (RM)
- 06 7028287
- http://www.esercito.difesa.it/storia/musei/Museo-Storico-dei-Granatieri-di-Sardegna
- Museo storico della Liberazione, Roma
- Vite di IMI. Percorsi di vita dal fronte di guerra ai lager tedeschi 1943-1945. Mostra storico didattica permanente, Roma
- Mausoleo-Museo delle Fosse Ardeatine, Roma
- Gioacchino Solinas, I granatieri di Sardegna nella difesa di Roma del settembre 1943, Gallizzi, Sassari 1968
- Enzo Cataldi, Roberto Di Nardo, La difesa di Roma e i granatieri di Sardegna nel settembre 1943, Stato maggiore Esercito, Roma 1993
- La difesa di Roma nel settembre 1943: i nomi e i luoghi della memoria, a cura di Anna Baldinotti, Comune di Roma, Roma 1997