SI Siena Stanze della Memoria

Toscana | Siena (SI)

Il luogo e le vicende

Siena, con il suo territorio, è stata fortemente coinvolta nelle vicende della guerra e della lotta di Liberazione. La sua provincia infatti, ancora oggi coperta in gran parte da boschi, e con una fiorente campagna, si prestava ottimamente per la formazione di nuclei resistenti. Il movimento partigiano senese iniziò dunque ad organizzarsi nel settembre del 1943 strutturandosi in diverse formazioni che operarono non solo nella provincia senese ma anche in quella grossetana e pisana (come ad esempio la formazione Guido Boscaglia nella quale militò anche lo scrittore Carlo Cassola). La prima brigata fu la Brigata Garibaldi “Spartaco Lavagnini” che con i suoi distaccamenti operò dai monti dell’Amiata alla Val d’Elsa. Ad essa seguirono il Raggruppamento Patrioti “Monte Amiata”, la 23ª Brigata Garibaldi “Guido Boscaglia” e la Brigata SI.MAR Nel periodo tra gennaio e marzo del 1944 si registrarono i primi scontri armati con fascisti e tedeschi, in particolar modo con la Gnr di Siena comandata da Giorgio Alberto Chiurco. Siena venne liberata dal corpo di spedizione francese il 3 luglio del 1944 ma, già da giorni, in città si era insediato il Cln in accordo con il podestà fascista, unica rappresentanza dell’ormai defunto regime a rimanere in città dopo la fuga al nord dei capi politici e militari della Rsi. Durante le due settimane di transizione della liberazione venne istituita dallo stesso Cnl una guardia civile che ebbe la funzione di vigilare sull’ordine pubblico e che partecipò attivamente, anche a fianco dei battaglioni francesi, ad alcuni combattimenti durante la liberazione della provincia.

Le Stanze della Memoria sono un percorso museale inaugurato a Siena il 27 gennaio 2007; propongono un itinerario che ripercorre la storia della città dall’inizio del Novecento alla Liberazione, con particolare attenzione ai temi del fascismo e della Resistenza. Sono collocate nella “Casermetta” di via Pianigiani, nel 1944 sede della Guardia Nazionale Repubblicana e luogo in cui erano imprigionati e torturati avversari politici, partigiani ed ebrei, e da dove partivano i reparti fascisti per i rastrellamenti e le conseguenti fucilazioni dei partigiani. Il percorso è composto da una sala didattica e da 12 stanze disposte su due piani che ripercorrono la storia senese del secolo scorso, in un periodo che va dalla Prima guerra mondiale fino alla Liberazione. In ogni stanza sono presenti gigantografie, audiovisivi, voci narranti, banche dati, manifesti e citazioni, che accolgono e guidano il visitatore. Al primo piano sono raccontati lo squadrismo e l’avvento del Fascismo, la dittatura e la costruzione del consenso, la repressione del dissenso, le leggi razziali. Al secondo piano si illustrano i principali episodi della lotta partigiana, la cui memoria è documentata in video da alcuni dei protagonisti, fino alla Liberazione.

Particolare attenzione è dedicata ad alcuni aspetti della lotta partigiana che, negli ultimi anni, sono stati al centro della riflessione storiografica come i rapporti città-provincia, il ruolo svolto dalle donne e da parte del clero, le persecuzioni e le torture inflitte agli antifascisti, le divisioni interne al CLN senese.

L’allestimento è stato curato dall’Istituto Storico della Resistenza Senese e dell’Età Contemporanea che ne gestisce anche le attività didattiche

  In Auto:  Superstrada Firenze-Siena
  In treno: linea Siena-Empoli
Istituto Storico della Resistenza Senese e dell’Età Contemporanea